Che cos’è il tumore del collo dell’utero
E’ un tumore della parte inferiore dell’utero, chiamata collo dell’utero o cervice, che si sviluppa lentamente, nell’arco di molti anni. Il tumore è sempre preceduto da alterazioni cellulari che si possono riconoscere e curare prima che si trasformino in un tumore invasivo, facendo regolarmente il Pap-test.
Perché fare il Pap-test
Il Pap-test è un esame efficace per la prevenzione e la diagnosi precoce del tumore del collo dell’utero. E’ in grado di individuare lesioni che non sono riconoscibili con una normale visita ginecologica, e che possono essere presenti anche se non c’è alcun disturbo.
A che età e con quale frequenza fare il Pap-test
Il Pap-test è raccomandato a tutte le donne tra i 25 e i 64 anni, ogni tre anni. Sotto i 25 anni il tumore invasivo del collo dell’utero è molto raro, mentre dopo i 65 anni, se i Pap-test fatti in precedenza erano normali, il rischio di sviluppare un tumore è bassissimo.
Le evidenze scientifiche indicano che un intervallo di tre anni tra un test e il successivo è quello ideale per diagnosticare precocemente la stragrande maggioranza delle lesioni, dato lo sviluppo molto lento di questo tumore.
Come si fa il Pap-test
Si tratta di un esame semplice e innocuo che dura pochi minuti, non è doloroso e può dare al massimo un po’ di fastidio. Una ostetrica raccoglie poche cellule dal collo dell’utero con una piccola spatola ed uno spazzolino. Il materiale prelevato viene poi strisciato su un vetrino, inviato al laboratorio ed esaminato da personale specializzato.
Come partecipare al Programma di screening del tumore del collo dell’utero dell’ASP 2 di Caltanissetta
Le donne residenti nei comuni del Distretto Socio Sanitario D10 (Mussomeli, Acquaviva Platani, Campofranco, Sutera, Vallelunga Pratameno e Villalba), di età compresa fra i 25 e i 64 anni, ricevono a casa una lettera di invito da parte dell’ASL. Una volta ricevuto l’invito, la donna potrà contattare i recapiti indicati sulla lettera e fissare un appuntamento per effettuare il Pap-test nella sede del distretto, nel giorno e nell’orario più comodi.
Gratuita e non necessita di impegnativa medica (richiesta al medico curante) rivolto alle donne di età compresa dai 25 ai 64 anni – Rientra nel programma di screening oncologico.
Lo screening per la prevenzione del tumore del collo dell’utero viene effettuato presso il Consultorio Familiare di Mussomeli sito presso il Poliambulatorio (ex cassa mutua) via A. Manzoni a Mussomeli aperto dal lunedì al venerdì dalle ore 9.00 alle ore 13.00.
E’ possibile prenotare l’esame telefonando al numero 0934/972222 dal lunedì al venerdì dalle ore 9.00 alle ore 13.00.
Si informa che è possibile anche accedere anche al Consultorio Familiare di Vallelunga (CL) telefonando al numero 0934/814429 dal lunedì al venerdì dalle ore 9.00 alle ore 13.00.
Chi non ha ricevuto la lettera, può presentarsi volontariamente per eseguire l’esame, presso uno dei seguenti luoghi:
Distretto di Mussomeli
Mussomeli…………..Consultorio Familiare sito nei locali del Poliambulatorio in Via Manzoni a Mussomeli (ex cassa mutua Piano Terra) dal lunedì al venerdì dalle ore 9:00 alle 13:00 oppure telefonando al numero 0934.97.22.22 nei giorni e negli orari prima citati.
Vallelunga…………..0934 824429
Distretto di Caltanissetta
Caltanissetta CL1…… 0934 21129
Caltanissetta CL2….. 0934 506570
Riesi…………………… 0934 923209
Sommatino…………. 0922 873643
Distretto di Gela
Gela 1…………………..0933 939344
Gela 2………………….0933 922063
Niscemi……………….0933 887424
Mazzarino……………0934 385442
Butera………………..0934 346972
Distretto di San Cataldo
San Cataldo…………0934 571606
Serradifalco………..0934 931710
Scegli il distretto più vicino alle tue esigenze, non occorre essere residenti nel Comune dove scegli di effettuare lo screening. Puoi presentarti spontaneamente dopo aver chiamato il consultorio di riferimento.
per ulteriori informazioni:
– tel 0933 831251
– tel 800 061840/800 568944
– fax 0934 506158
– E-mail screening@ausl2.caltanissetta.it
L’esame è completamente gratuito, non serve l’impegnativa del medico, ma basta portare con sé la lettera di invito, oltre alla tessera sanitaria con banda magnetica.
Criteri di esclusione comuni a tutti i programmi di screening oncologici:
- Residenza in altra provincia
- Domicilio temporaneo fuori provincia (esclusione temporanea)
- Sintomi psichiatrici gravi
- Patologie gravi o invalidanti
- Rifiuto documentato
Per problemi inerenti la ricezione dell’esito degli esami o per qualsiasi altra informazione è possibile contattare il Centro Gestionale Screening dal Lunedì al Venerdì dalle ore 9.00 alle ore 13.00 al numero 0934/506056.
Casi particolari
Se la donna ha già eseguito un Pap-test negli ultimi tre anni o ha subito un intervento di asportazione dell’utero (isterectomia) o non intende aderire all’invito, è importante che lo comunichi al numero indicato sulla lettera, in modo che il suo appuntamento possa essere dato ad un’altra donna. Nel caso la donna abbia fatto un Pap-test di recente, sarà nuovamente invitata dopo tre anni dall’ultimo test eseguito.
E’ possibile fare il Pap-test anche in gravidanza: si consiglia di consultare il proprio ginecologo di fiducia.
Consigli importanti per fare il Pap-test
Per una buona riuscita dell’esame bisogna evitare l’uso ovuli, creme o lavande vaginali nei 3 giorni precedenti e non avere rapporti sessuali nei 2 giorni precedenti il Pap-test. Inoltre è necessario che il ciclo mestruale sia finito da almeno 3 giorni e non ci siano perdite di sangue.
Come e quando si avrà la risposta del Pap-test
Se l’esame risulta nella norma, la risposta verrà spedita a casa per lettera entro alcune settimane. In questo caso, la donna riceverà l’invito successivo dopo tre anni (se non ha superato i 64 anni).
A volte, anche se il prelievo è stato effettuato accuratamente, è necessario ripetere il test, perchè il numero di cellule raccolte è insufficiente per una corretta valutazione o perché è presente un’infiammazione che impedisce la lettura del vetrino. In questi casi nella lettera di riposta verranno fornite tutte le indicazioni utili per ripetere l’esame.
Se il Pap-test mostra qualche anomalia
In questo caso un operatore sanitario contatterà telefonicamente la donna e la inviterà ad eseguire un esame di approfondimento, cioè la colposcopia, anch’essa gratuita ed organizzata dal Programma.
E’ importante sapere che, in molti casi, un Pap-test anormale non significa la presenza di un tumore. In media, su 100 donne che effettuano il Pap-test, 3 sono invitate ad eseguire un approfondimento. Delle donne sottoposte ad approfondimento, la maggior parte (almeno l’85%) non presenta lesioni tumorali o pre-tumorali significative.
L’esame di approfondimento: la colposcopia
La colposcopia è un esame indolore, eseguito da uno specialista ginecologo, che permette la visione ingrandita del collo dell’utero e, in caso di necessità, l’effettuazione di piccoli prelievi mirati (biopsie), che vengono poi analizzati (esame istologico).
E se serve un trattamento?
Se l’esame istologico del materiale prelevato mostra delle lesioni tumorali o pre-tumorali (cosiddette CIN2-CIN3), la paziente viene avviata alle cure opportune ed ai successivi controlli, tutti gratuiti ed organizzati dal Programma. Nella maggior parte dei casi sarà sufficiente un trattamento eseguibile in ambulatorio, che non compromette la fertilità futura della donna.
Quali sono i limiti del Pap-test
Come tutti gli esami medici, anche il Pap-test presenta dei limiti. In alcuni casi, può capitare che mostri delle anomalie che non vengono poi confermate dagli esami di approfondimento. In casi molto più rari può accadere che una lesione sia presente ma non venga rilevata dal test o che un tumore invasivo si sviluppi nell’intervallo fra un test e il successivo. Per questo motivo è importante che la donna si rivolga al suo medico se prima dell’invito successivo dovesse avere disturbi o sintomi ginecologici. Bisogna inoltre ricordare che il Pap-test serve unicamente per la prevenzione del tumore del collo dell’utero. Per altri problemi ginecologici è necessaria la visita.
Quali sono i fattori di rischio per il tumore del collo dell’utero
Il tumore del collo dell’utero è associato all’infezione da Papilloma virus umano (HPV), un virus molto diffuso che si trasmette con i rapporti sessuali (completi e non), e solo molto raramente provoca lesioni che possono evolvere in un cancro, nel corso di molti anni. L’uso del preservativo è utile per ridurre il rischio di trasmissione dell’HPV, ma non garantisce una prevenzione del 100%. Altri fattori possono aumentare il rischio di sviluppare questo tumore, ad esempio il fumo.
E se ho fatto la vaccinazione contro l’HPV?
Da qualche anno esiste una vaccinazione contro alcuni tipi di HPV, che più spesso sono correlati al tumore del collo dell’utero. La vaccinazione protegge dai tipi di HPV che più frequentemente causano il tumore del collo dell’utero, ma non da tutti: infatti, circa il 30% dei tumori si può sviluppare nonostante il vaccino. Per questo è importante fare regolarmente lo screening anche se si è vaccinati.